Care Socie, cari Soci,
novembre, nella tradizione rotariana, è il mese della Rotary Foundation, e, per noi, è anche il mese nel quale si ricordano le persone a noi care scomparse e si rimpiangono gli affetti di coloro che ci hanno lasciati.
Questi momenti di mestizia e di umana solidarietà ci dovrebbero spingere a guardare, con maggiore impegno, alle sofferenze di quei milioni di essere umani, condannati da una sorte avversa, a lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza.
Il mio pensiero va, in questo momento, alle centinaia di uomini, donne e bambini che nel mese scorso per sfuggire a un’esistenza di stenti hanno trovato una tragica morte nel mare.
Erano essere umani che avevano bisogno del nostro aiuto e venivano a chiedercelo nel nostro paese perché non siamo stati capaci di portarglielo là ove ce n’era il bisogno.
Questo è il punto.
Noi rotariani che avvertiamo il dovere etico di aiutare gli altri, sappiamo che possiamo farlo in modo efficace proprio ricorrendo ai programmi umanitari della nostra Rotary Foundation, che, sin dalla sua nascita nel 1917, affianca e sostiene il Rotary e consente a noi rotariani di dare concretezza ai nostri ideali.
L’invito che rivolgo a tutti i Presidenti è di privilegiare nei programmi dei Club i progetti di servizio internazionale, volti a portare salute nei Paesi sottosviluppati, a debellare la povertà per migliorare le condizioni primarie di vita e sociali di bambini, donne e uomini, certo non favoriti dalla sorte.
Sono interventi che richiedono finanziamenti, tutto sommato, contenuti, ai cui si aggiungono contributi del distretto e della Rotary Foundation; di questi si parlerà nei seminari in programma a Firenze il 16 novembre e a Livorno il 23 novembre prossimo, dedicati alla Gestione delle Sovvenzioni, alle quali, da luglio 2013, sono state apportate incisive modifiche che tutti i Presidenti delle Commissioni della R. F. devono conoscere.
Conto sulla Vostra partecipazione perché, in questo momento di grave crisi economica, non bisogna trascurare l’opportunità di avvalersi delle sovvenzioni, oltre che per popolazioni lontane, anche per le necessità delle fasce di nuova povertà, che, sempre più numerose per effetto della grave crisi economica, si rivolgono ai centri di assistenza e del volontariato.
Il motto della Rotary Foundation:
“fare del bene nel mondo”
ci spinge a guardare verso questi nuovi poveri, che fanno anch’essi parte di questo mondo; anche per venire incontro alle loro necessità esorto tutti a voler contribuire alla Rotary Foundation, affinché sia possibile, nel nostro Distretto, mantenere e, auspicabilmente, superare la media dei 100 dollari a Socio donati al Fondo Annuale Programmi.
Un caro saluto.
Gianfranco Pachetti