Calci, 10 settembre 2009
Cari amici e amiche rotaryani,
qs mio messaggio di Settembre avrebbe dovuto essere improntata ai classici argomenti rotaryani predefiniti dal nostro calendario sociale. Il mese di Settembre invece è stato per tutti noi il mese dell’incendio di Calci, e non solo. E’ stato il mese in cui i piromani scatenati hanno disseminato il terrore su tutta la penisola, provocando danni incalcolabili al patrimonio boschivo nazionale ormai sempre più colpito duramente nel periodo estivo.
Ci tengo a sottolineare l’aspetto più pernicioso dell’attività dei piromani: essi mettono in atto una vera e propria azione biocida. Non solo, in stile kamikaze, riducono ed eliminano l’unica fonte di ossigeno che anche loro consumano per respirare, ma privano le future generazioni di questa basilare fonte di vita sul pianeta. Inoltre azzerano di colpo l’intera catena alimentare che partendo dai batteri dell’humus superficiale e passando attraverso una infinita varietà di organismi pluricellulari tra loro inestricabilmente interdipendenti, porta a tutte le varietà di insetti, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi che rappresentano i veri e genuini abitanti del bosco.
Anche a Calci il clichè si è ripetuto in tutta la sua tragicità: dalla torre di Caprona, di dantesca memoria, alla chiesa di Nicosia, gioiello di arte francescana, passando per la Baragaglia e la fattoria di Crespignano di proprietà Tellini, tutto è stato incenerito. Così pure l’immenso vallone che da Caprona arriva a località Noce, attraversato dall’elettrodotto: un immenso rogo che ha generato una colonna di fumo al tramonto dell’8 settembre visibile da Volterra.
Ammetto di aver passato una notte di paura: mandare i figli in salvo a Pisa, preparare le borse con oggetti di valore e vestiti, prepararsi a fuggire guardando per tutta la notte quella lunghissima linea fiammeggiante che ostinatamente avanzava verso casa. Nessuna forza umana può opporsi ad un uragano di fuoco di quelle proporzioni, ma il vento si.
E’ stato grazie al vento che l’avanzata del fronte ha rallentato fino alla mattina. Un vento da nordest, forte e costante, che ha consentito di spegnere gli ultimi focolai e risparmiare il resto della Verruca. Il fuoco è stato domato con dodici ore filate di incessante attività da terra e dal cielo: uomini e mezzi si sono prodigati senza sosta in questa lotta titanica. Quante volte sembrava che il fuoco capricciosamente risorgesse laddove era stato appena spento!
LA guerra contro i piromani forse la perderemo ma la battaglia di Calci è stata vinta grazie a persone che si sono dedicate e sacrificate per il bene di tutti: molti di loro rischiano la vita per salvare il bosco che è la vita di tutti noi. Sono loro i veri vincitori di questa battaglia e sono loro che bisogna ringraziare. Occorre ringraziarli pubblicamente per l’alto valore morale del sacrificio che compiono.
Occorre che siano loro il vero esempio da additare alle nuove generazioni. Occorre che tutti noi che abbiamo temuto per i nostri beni e per noi stessi, stringiamo loro la mano con infinita gratitudine.
Vi abbraccio tutti.
A. Petroni