nel mese di agosto, dedicato alla Espansione interna ed esterna, il Rotary Internazionale pone alla nostra attenzione il tema dell’Effettivo. Porre l’argomento all’inizio dell’anno rotariano è certamente opportuno, tenuto conto che l’effettivo può condizionare, nel bene o nel male, l’andamento dei Club, e, per certi versi, del Rotary.
Valga per questo ricordare che l’efficienza di un Club dipende anche dalla sua capacità di contenere e/o espandere la propria compagine sociale.
Ebbene, tutti noi ben sappiamo che una buona compagine deve rappresentare il più possibile le attività professionali ed imprenditoriali del territorio, deve essere equilibrata tra le varie categorie ad evitare che alcune prevalgano sulla altre ed essere composta da persone, uomini e donne, integre e di buon carattere, disponibili alla vita associativa nel rispetto reciproco, azzardo dire anche in amicizia, pronte alla partecipazione della progettualità del proprio Club.
È pertanto necessario, che tra gli obiettivi più importanti di un Club, sia data attenzione all’Effettivo, evitandonel’invecchiamento e mantenendone la vitalità e la capacità di azione.
Quest’ultimo passaggio mi consente di parlare dell’Espansione, che si pone in termini probabilmente diversi tra i Club di recente istituzione, che cercano di attrarre nelle loro file il più possibile di attività del loro territorio, ed i Club più anziani, o addirittura storici, che comunque ne avvertono la necessità, se vogliono mantenere la loro vitalità.
Sono convinto che, in una Associazione come la nostra, nella quale il vero capitale è rappresentato dai propri soci, l’espansione ne sia una logica conseguenza.
Sono, però, altrettanto convinto che, se vogliamo bene al futuro del Rotary, sia necessario cercare di attrarre non solo iscritti ma soci che partecipano alla vita rotariana.
Credo si debba concordare con l’intervento di John T. Blount, Consigliere R.I., all’Assemblea Internazionale del gennaio 2010, quando dice: oggi nessun Rotary Club, in nessuna regione al mondo, può permettersi il lusso di non crescere, ma i Club hanno bisogno non solo di nuovi soci, ma anche di nuove idee, energie, risorse, prospettive ed opportunità.
La crescita dell’Effettivo non vuol dire semplicemente nuove facce, ma anche un’apertura al futuro, vitalità ed entusiasmo. In buona sostanza, il messaggio che ci viene offerto è quello di espanderci ma con la presenza di terreno fertile per poterlo fare. Scelta della persona adatta nel rispetto dei valori del Rotary, riservatezza nella proposta e disponibilità ad accettare un parere negativo, sono le regole per crescere “bene”.
E dopo, una volta ammesso, il nuovo socio non può essere abbandonato a se stesso, ma deve essere accolto con calore sin dalla prima presentazione, in occasione della quale è necessario che prenda atto della formula rituale di ammissione letta dal Presidente, e, quanto prima, coinvolto nell’attività del Club .
Su quest’ultimo punto vorrei essere chiaro, il coinvolgimento non servirà tanto per insegnargli i valori fondamentali della nostra Associazione (valori che devono esistere sin dal primo momento, perché, diversamente, la scelta non sarebbe stata opportuna), quanto per aiutarlo a metterli in pratica conoscendo meglio il Rotary ed i suoi obiettivi.
Dalle parole bisogna però passare ai fatti e cito l’intervento di un Presidente di Club, in occasione di un recente incontro, quando, parlando dell’Effettivo, ha detto: sì, la teoria è questa, ma in pratica?
È vero, nella pratica non sempre le buone regole vengono rispettate.
Credo sia opportuno che per crescere, ripeto, bene, è necessario che ogni Club si doti di un piano di espansione, che la relativa Commissione conosca le potenzialità che il territorio offre, che i soci siano coinvolti ed abbiano i giusti indirizzi, ed infine la nostra disponibilità e rivedere certi comportamenti se non li riteniamo del tutto idonei, ed a ciò ci incoraggia anche il Presidente Internazionale Ray Klinginsmith quando dice: la morale di questa storia è che dobbiamo prendere in esame tutte le nostre procedure tradizionali e se vediamo che c’è un modo migliore per fare le cose, dobbiamo avviare delle nuove tradizioni.
Nell’augurare a tutti Voi un sereno riposo, cari saluti e buon Rotary.
Vinicio